“Free Hands” dei Melty Groove: Una Carica di Energia e Riflessione

Un debutto che è al contempo un esplosione di energia e un’introspezione
profonda sulla libertà

Free Hands è l’album d’esordio dei Melty Groove e, come ogni debutto che si rispetti, è un concentrato di energia, freschezza e passione. Ma non si ferma lì: attraverso le sue tracce, l’album offre anche una riflessione profonda sul concetto di libertà, sia musicale che personale. La band riesce a intrecciare pezzi energici con momenti di introspezione, creando un bilanciamento perfetto tra sonorità trascinanti e testi emotivi.

Il viaggio inizia con “Seven”, una traccia che cattura immediatamente l’attenzione con il suo groove sensuale e le atmosfere notturne che evocano un’immagine di una città viva e pulsante. Il tema erotico del brano si sposa perfettamente con la musica, creando una sensazione di sospensione e tensione. La voce di Alice Costa è calda e avvolgente, un veicolo perfetto per raccontare una storia di desiderio e di potere femminile.

“Breathing” è il brano che porta l’ascoltatore nel cuore pulsante della vita della band. Con il suo ritmo sincopato e la sua struttura in continua evoluzione, la canzone racconta le sfide quotidiane del musicista, le difficoltà di navigare nel mondo della musica senza mai perdere la propria identità. La ritmica cambia continuamente, proprio come le circostanze della vita, creando una sensazione di instabilità che però diventa parte integrante del messaggio della canzone: la musica è una via per superare gli ostacoli della vita.

“Have no fear” è uno dei pezzi più solari e positivi dell’album, e il suo messaggio è chiaro: non avere paura di esprimerti, di essere chi sei veramente. La canzone è un inno alla libertà, sia musicale che personale, ed è accompagnata da un groove funky che invoglia a muoversi e a lasciarsi andare. Il ritornello è orecchiabile, ma le armonie non convenzionali danno al brano una profondità che va oltre la superficie.

“Amore che vieni, amore che vai” è la reinterpretazione più sorprendente dell’album. I Melty Groove trasformano il classico di De Andrè in un brano che è al contempo una dichiarazione di rispetto per la tradizione musicale italiana e un atto di innovazione. L’uso di sonorità etniche e di arrangiamenti moderni dà nuova vita alla pur eterna canzone.

La conclusione dell’album arriva con “Proud”, la giusta celebrazione alla  consapevolezza di sé e la forza della collettività. La sezione gospel, con il Castagnole Community Choir, dà al brano una carica emotiva che è difficile da ignorare.

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